Il triangolo equilatero
Il concetto del triangolo equilatero è una rappresentazione semplice semplice. Ogni lato, della stessa lunghezza degli altri, rappresenta un importante aspetto della salute del paziente: l’aspetto strutturale, quello chimico e quello mentale-emotivo.
Salute strutturale
Un lato del triangolo equilatero rappresenta la salute strutturale della persona. Questa comprende scheletro, muscoli, legamenti e tendini. Le funzioni di tutte le nostre parti strutturali dipendono strettamente le une dalle altre.
Per esempio, il muscolo tibiale posteriore svolge un ruolo primario nella stabilità ossea del piede. E l’equilibrio fisico delle ossa pelviche, che dipende a sua volta da un buon equilibrio muscolare, ha un impatto indiretto ma significativo sul movimento del collo.
L’intero nostro organismo è una catena cinematica che agisce come un’unità funzionale complessa.
Anche se studiamo il corpo suddividendolo in parti distinte, non possiamo trattarlo efficacemente in quel modo, in ambito clinico.
Chiropratici, osteopati, fisioterapisti e massoterapisti sono tra i professionisti che concentrano maggiormente la loro attenzione sugli aspetti strutturali dei pazienti. Anche i chirurghi sono chiaramente orientati alla struttura.
Salute strutturale nella medicina sportiva complementare
Nella medicina sportiva complementare, con il suo approccio olistico, l’attenzione al solo aspetto strutturale di un paziente può essere un modo di procedere inadeguato anche se il problema appare di natura puramente strutturale.
Un ricorrente squilibrio doloroso a livello vertebrale, per esempio, è spesso associato all’infiammazione. Se si tratta solo l’infiammazione con una terapia locale, come aspirina o altri antinfiammatori, il problema può non risolversi completamente.
Il paziente può avvertire sollievo alla schiena, ma la radice del problema non è stata scoperta. Forse il paziente porta scarpe poco adatte o soffre di uno squilibrio temporomandibolare. In talune situazioni, il professionista della medicina sportiva complementare può affiancare un medico con la sua competenza.
Per esempio, dopo avere subito un intervento chirurgico al menisco, il paziente può trarre grande beneficio da una nutrizione specifica, che acceleri il processo di guarigione. La professione complementare guarda all’intera struttura della persona.
Equilibrio chimico
Il lato chimico del triangolo equilatero comprende tutti gli aspetti biochimici dell’individuo. Cibi specifici, nutrienti o farmaci produrranno determinati effetti all’interno dell’organismo.
Consideriamo la vasta gamma di effetti della caffeina o di altre sostanze, oppure quelli della dieta sulla produzione di energia.
Come nel caso della salute strutturale, un aspetto della chimica dell’organismo può influenzarne molti altri. Per esempio, il consumo di un pasto abbondante a base di carboidrati altamente raffinati prima dell’attività fisica può avere un effetto negativo sullo sfruttamento dei grassi per la produzione di energia e resistenza.
Ancora, privilegiando le proteine o i carboidrati, si può favorire la specifica produzione cerebrale di neurotrasmettitori, come norepinefrina e serotonina, e ciò può influire sulla concentrazione, un aspetto essenziale in molti sport.
Molti professionisti tentano di manipolare i sistemi biochimici dell’organismo. Lo fanno con farmaci, dieta, integratori nutrizionali e tramite altri approcci, dai rimedi omeopatici alle erbe, ad altre sostanze.
Tradizionalmente, in quest’ambito, nutrizionisti, naturopati, omeopati e quanti praticano la medicina cinese sono i professionisti dall’approccio più conservativo, mentre molti medici e osteopati tendono a ricorrere frequentemente a trattamenti farmacologici.
Benessere mentale-emotivo
Il lato mentale-emotivo del triangolo equilatero comprende gli aspetti comportamentali del paziente.
Lo stato mentale può essere definito “cognizione”: sensazione, percezione, apprendimento, formazione di concetti e capacità di prendere decisioni.
È importante che il terapeuta comprenda questi aspetti del paziente, poiché possono condizionarne la salute e il benessere globali. Lo stato emotivo, la dimensione affettiva del paziente, può contemplare dolore, senso di ansia o depressione, perdita di entusiasmo o di motivazione.
Tradizionalmente, il benessere mentale-emotivo è oggetto dell’attenzione di psicologi, psichiatri e consulenti anche se, certamente, la consapevolezza degli aspetti mentali ed emotivi del paziente rientra nella preparazione di tutti i professionisti.
Benessere degli atleti
Per molti pazienti, lo stress mentale-emotivo può derivare dal tentativo di programmare gli allenamenti in rapporto al lavoro e agli obblighi familiari, dall’ansia della competizione o da una storia di lesioni frequenti.
Il terapeuta complementare collabora con i pazienti a conciliare il programma degli allenamenti e delle competizioni con gli aspetti strutturali e chimici, nonché con gli impegni lavorativi e familiari di ogni giorno.
Egli riveste un ruolo chiave nella rieducazione di pazienti di tutte le età. In parte, questa si rende necessaria perché la nostra società ha promosso lo sport a un livello non salutare.
Molti giovani pensano che praticare uno sport sia bello per quel che vedono e sentono alla televisione o alla radio: credono che ritrovarsi fasciati da capo a piedi in seguito a una partita sia segno di superiorità. E alle persone viene detto che l’obiettivo da raggiungere è “superare il limite”.
Ogni giorno, noi e i nostri figli siamo bombardati da campagne pubblicitarie che si fondano su immagini manipolate, irreali. Tutto ciò contribuisce a creare atteggiamenti e percezioni che, in ultima istanza, vanno ad accrescere il numero di lesioni in ambito sportivo.
La medicina sportiva complementare aiuta a trasmettere un messaggio più equilibrato.
di Philip Maffetone – Medicina sportiva complementare