La termosensibilità animale e umana
Introduzione
Eseguire una diagnosi termica manuale significa ricercare con la mano, senza contatto cutaneo, le variazioni di flussi termici emessi dal corpo. Tali variazioni di flusso termico permettono di localizzare e interpretare le zone patologiche dell’organismo.
L’effetto termico è conosciuto da migliaia di anni. Il dottor Bruno Roche ricorda che le prime diagnosi termiche si attribuiscono a Ippocrate. Egli, infatti, ricopriva di fango i propri pazienti per evidenziare le zone in cui seccava più rapidamente, scoprendo in tal modo la localizzazione dei problemi.
La termosensibilità animale e umana
Nella maggior parte degli animali si riscontrano termoricettori altamente sensibili. Per esempio, nel crotalo la fossetta facciale situata tra l’occhio e il labbro superiore è molto sensibile agli infrarossi. Può registrare una variazione di temperatura pari o superiore a 3 millesimi di grado! Ciò equivale a una soglia di stimolazione di 5-10 calorie in 1 decimo di secondo. Il crotalo, grazie a questa termosensibilità, può captare la presenza di un animale a sangue caldo, per esempio un topo, che si trova nel suo campo termoricettivo: un crotalo cieco si dirige con sicurezza verso un oggetto caldo.
Anche negli esseri umani la termosensibilità potenziale è molto elevata, ma le condizioni di vita odierna non ne favoriscono l’utilizzo. Il nostro sistema sensoriale è illimitato. Infatti, a un esperto di vini, per esempio, riconosciamo la capacità di identificare l’origine geografica e l’annata di un vino con il semplice assaggio. Tuttavia, le analisi chimiche del vino non permettono di rivelare caratteristiche così precise.
Nel corso degli anni, praticando la diagnosi termica manuale su centinaia di pazienti, è stato possibile costruire una mappa termica topografica.
Alle termoirradiazioni si accompagnano le relative cause più frequenti, permettendo così di identificare con rapidità ed efficacia i principali problemi dell’organismo.
I principi della diagnosi termica manuale
La diagnosi termica è, principalmente, una tecnica per localizzare le malattie, ma è utile anche per determinare le disfunzioni e i problemi strutturali dell’organismo. Per praticarla bisogna ovviamente conoscere l’anatomia, del resto è impossibile trattare efficacemente un paziente senza una conoscenza della struttura e delle funzioni del corpo umano.
Le nostre esperienze hanno dimostrato che la mano è sensibile ai raggi infrarossi. Questa termosensibilità è associata a una meccanosensibilità estremamente sottile. La mano può percepire altre onde elettromagnetiche, rendendo illimitata la precisione della rilevazione manuale.
Nella maggior parte delle relazioni terapeutiche il paziente può influenzare la diagnosi attraverso la descrizione dei sintomi e le proprie convinzioni. La diagnosi termica lascia all’organismo il compito di esprimere i propri conflitti. Questa è la fondamentale differenza tra la diagnosi termica e le altre diagnosi effettuate in uno studio medico.
Il corpo umano è composto da migliaia di elementi capaci di intaccare e disturbare l’organismo e sarebbe impossibile menzionarli tutti. La diagnosi termica manuale permette un esame globale del paziente. Si tratta di una diagnosi basata sull’ascolto, nella quale la mano può essere considerata il mezzo per percepire i messaggi trasmessi dal corpo.
Tutti i tessuti e tutte le funzioni del corpo, incluse le emozioni, creano flussi termici caratteristici quando si alterano. A noi spetta il compito di percepirli e comprenderli.
di Jean-Pierre Barral, D.O. – Analisi termica manuale