L’ascolto generale
Perchè è importante?
La diagnosi osteopatica comporta l’uso delle mani per “ascoltare” il corpo del paziente.
Quando un particolare tessuto è ammalato, perde elasticità, rompe l’equilibrio membranoso del paziente e diventa un nuovo asse o perno per i movimenti di mobilità e di motilità.
Alla palpazione, come ci si concentra sul movimento dei tessuti, si sente che le mani vengono attirate verso zone disfunzionali perché si muovono molto meno dei tessuti sani.
È lo stesso fenomeno che si prova quando si tocca un addome con una cicatrice: si percepisce che la mano viene rapidamente attratta verso la ferita perché è più tesa e rigida dei tessuti circostanti.
Con l’ascolto generale è di importanza vitale che si rimanga il più passivi e ricettivi possibile
È necessario fare attenzione a non proiettare se stessi sul paziente. Un modo per raggiungere il corretto stato mentale consiste nell’immaginare che la mano con cui si sta ascoltando sta attraendo o assorbendo il corpo piuttosto che estendere il proprio tatto attraverso il corpo della persona (questa tecnica permette di percepire la motilità dei tessuti, come permette di percepire anche il ritorno del movimento respiratorio primario cranio-sacrale).
Un altro suggerimento utile è quello di inspirare mentre si ascolta; questo rende più facile rimanere passivi e concentrarsi sull’attrazione fra la vostra mano e il corpo. Viceversa, quando si estende il tatto è d’aiuto espirare. Un ultimo suggerimento: quando si ascolta, si deve prestare attenzione al primo movimento che si sente perché è quella la risposta corretta.
Per esempio, se il fegato è molto teso e pesante (come nel caso dell’epatite) attirerà la pleura di destra, il polmone di destra, i ligamenti polmonari alla parte destra delle vertebre cervicali e la testa.
Ascoltando dalla testa, come descritto sotto, si sarà in grado di percepire immediatamente quest’attrazione e di individuarne l’origine.
L’ascolto generale consiste semplicemente nel mettere le mani sul paziente in modo tale da raccogliere informazioni su tutto il suo corpo. Facendo questo si può sentire dove si trovano le maggiori zone di fissazione. Le mani sono passive e cercano tensioni nei tessuti molli.
Perché le informazioni vengano trasmesse in maniera attendibile, il corpo del paziente deve trovarsi in una situazione di equilibrio in certo modo precario così che si muova in risposta a una minima quantità di forza. Consiglio di eseguire il test con il paziente in piedi o seduto; quando il corpo è supino, risulta sostenuto in troppi punti. Tuttavia, uno dei problemi della stazione eretta è che risulta, in genere, più difficile per il medico (specialmente per chi è basso e lavora su pazienti alti).
di Jean-Pierre Barra – Manipolazione viscerale 2