Studio di Chiropratica a Milano e Bergamo
Occlusione fisiologica

L’occlusione fisiologica


La ricerca

Quando l’odontoiatra interviene sull’apparato stomatognatico del paziente deve per prima cosa verificare che le arcate dentarie si trovino in occlusione fisiologica.

La presenza di una dislocazione mandibolare in posizione di massima intercuspidazione dentaria è il primo aspetto da considerare nella programmazione di un qualsiasi iter terapeutico.

L’interesse dell’odontoiatra è da sempre stato focalizzato sulla ricerca della corretta occlusione dentale e del corretto rapporto fra mascellare superiore e mandibola.

In presenza di un’occlusione patologica la prima cosa da fare è correggere questa disfunzione e portare la mandibola in una posizione terapeutica, ossia nella posizione in cui esista un corretto e simmetrico rapporto spaziale fra le arcate superiori e inferiori, una corretta dimensione verticale con un’equilibrata attività muscolare bilaterale e una funzione di dinamica articolare accettabile.

I dispositivi a disposizione dell’odontoiatra sono molteplici:

  • Semplici rulli di cotone
  • Spessori in cartoncino
  • Jig anteriori
  • Placche occusali o bite
  • Biofeedback elettromiografico
  • t.e.n.s.

Tutti questi dispositivi hanno come scopo il rilassamento muscolare, o meglio una deprogrammazione con modifica degli schemi neuromuscolari esistenti: in poco tempo (da qualche minuto a qualche ora) il sistema neuromuscolare si riprogramma in base alle nuove efferenze occlusali e trova una nuova posizione tridimensionale della mandibola.

Se questa occlusione è corretta il sistema neuromuscolare avrà miglioramenti rapidi e stabili nel tempo; se invece non si trovasse un’occlusione corretta, il sistema presenterà di nuovo i sintomi, il paziente migliorerà nei primi giorni e poi subirà un peggioramento.

Poter decontrarre il sistema muscolare in fase diagnostica ci consente di valutare quali saranno i benefici a livello orale e a livello posturale.

L’Aqualizer

L’Aqualizer è stato il primo dispositivo messo in commercio in grado di deprogrammare efficacemente e rapidamente i muscoli masticatori consentendo un riposizionamento fisiologico della mandibola.

Si presenta come un dispositivo di rilassamento immediato, disponibile in tre misure e in grado di adattarsi praticamente a tutte le bocche.

La forma dell’Aqualizer è standard, così come la quantità di materiale con il quale è riempito; i dati clinici danno riscontri positivi sul controllo dei dolori muscolari.

Gli autori che adottano l’Aqualizer consigliano di farlo indossare al paziente 15-20 minuti prima di un intervento in bocca in soggetti disfunzionali, e di usarlo per circa otto ore nell’arco delle 24 ore.

l dispositivo presenta però tre limiti:

  • Limitata portabilità a causa dello scarso comfort: risulta fastidioso per le gengive e le guance e il paziente non riesce a portarlo per lungo tempo
  • Non si può adottare in caso di mancanza di elementi dentari, in quanto tutto il linquido andrebbe a occupare la beanza
  • Non è possibile trasferire la nuova posizione della mandibola sui modelli e di conseguenza sugli articolatori

Vari studi effettuati con esami clinici e strumentali di elettromiografia dimostrano l’efficacia di questo strumento: in 6-8 minuti si ottengono modifiche dei tracciati elettromiografici dei muscoli masticatori e la scomparso dei dolori riferiti agli stessi.

Anche studi italiani confermano il riequilibrio elettromiografico ottenuto dall’Aqualizer in pochi minuti.

 

di Andrea Pelosi – Interferenze orali nelle sindromi cranio-mandibolo-cervicali e posturali

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